È il 2001 quando un normale ragazzo della California decide di mandare una mail provocatoria alla multinazionale Nike. Il famoso brand di sneakers aveva iniziato ad offrire la personalizzazione delle proprie scarpe. Sempre in questi anni Google faceva il suo ingresso su Internet, espandendo sempre più il suo dominio.
Jonah Peretti, un nerd di 27 anni, invia una richiesta del tutto particolare: “Sweetshop” è la parola che richiede di personalizzare sul suo paio di Nike. La richiesta, però, è tutt’altro che ingenua in quanto il termine è una chiara denuncia allo sfruttamento dei lavoratori da parte di Nike.
Da quello che doveva essere una piccola provocazione, lo scambio di mail tra Jonah e Nike diventa sempre più insistente. È in questo momento che Peretti inoltra le corrispondenze ai suoi amici, innescando un vero e proprio meccanismo mediatico. Per la prima volta si parlare di andare virali su Internet.
Ciò che è iniziato come uno scherzo è diventato una vera e propria rivelazione. Jonah Peretti capisce il potenziale di Internet e di una notizia ben costruita. Capisce il potenziale della scrittura SEO. Non conta la notizia, conta il modo in cui scrivi la notizia. Non conta quello che accade, conta le emozioni che riesci a trasmettere.
Da quello che Peretti definisce “incidente” nascerà nel 2011 Buzzfeed: un vero e proprio contenitore digitale di infotainment: notizie sconcertanti e intrattenimento puro. L’obiettivo è andare virali.
La formula della viralità è semplice: scrivere tanto e scrivere bene; generare contenuti e non fermarsi mai. Solo in questo modo la tua notizia verrà captata dall’algoritmo di Google, la vera porta di accesso per la viralità.
